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martedì 22 agosto 2023

Björn Höcke (AfD): "Tecnologia tedesca e materie prime russe. Insieme saremmo stati imbattibili"

Il leader di AfD nell'est, Björn Höcke, dall'alto del 20 % che i sondaggi continuano a dare al suo partito rilancia la richiesta di un riposizionamento geopolitico della Germania a fianco della Russia. Ne scrive Focus.de 

Björn Höcke leader AfD

In un'intervista, Björn Höcke commenta, tra le altre cose, la guerra in Ucraina. Il politico di AfD prende le difese della Russia e cita persino un discorso di Vladimir Putin che il presidente russo tenne al Bundestag tedesco nel 2001. Per la pace, dice, l'Europa deve staccarsi dagli Stati Uniti.

AfD continua a crescere di sondaggio in sondaggio. In Turingia, in particolare, il partito può vantare ottimi risultati. Di conseguenza, il leader del partito nel parlamento regionale Björn Höcke è soddisfatto. In un'intervista al quotidiano svizzero "Blick", il politico di AfD spiega quali sono, a suo avviso, i fattori decisivi per l'ascesa del suo partito.

Höcke vede la Germania "sulla buona strada per diventare uno Stato fallito".

Per Höcke, una delle ragioni principali è l'immigrazione, che sta mettendo a dura prova il sistema di sicurezza sociale della Repubblica federale. "La Germania in quanto Paese industrializzato è a rischio. Il tasso di inflazione è alto. La Germania sta per diventare uno Stato fallito", spiega il 51enne.


Sondaggi elettorali danno AfD intorno al 20%

Considerando i sondaggi del suo partito, Höcke non crede che la volontà degli altri partiti di non collaborare con AfD sia destinata a durare. "No, i muri di gomma non sono applicabili in modo permanente. Si stanno già sgretolando a livello comunale. Si può rovinare una democrazia anche non coinvolgendo gran parte della popolazione", ha detto il politico dell'AfD.

Il leader di AfD: la sorveglianza della difesa della Costituzione è uno "strumento di lotta della classe dirigente".

Il fatto che Höcke possa essere definito fascista a causa delle sue dichiarazioni e che il suo partito sia classificato dall'Ufficio per la protezione della Costituzione come "di matrice di estrema destra" viene accolto con una certa incomprensione dal 51enne.

"Non sono assolutamente un fascista. È un termine di lotta politica usato dall'establishment politico. Anche le autorità della DDR bollavano come "fascisti" i combattenti per la libertà della rivolta popolare del 17 giugno 1953. A questo proposito, ho una buona tradizione con i vecchi combattenti per la libertà e non mi sento attaccato", ha spiegato Höcke.

militanti  di AfD


Critica aspramente l'osservazione da parte dell'Ufficio per la protezione della Costituzione: "L'Ufficio per la protezione della Costituzione è diventato uno strumento di battaglia politica della classe dirigente. I suoi funzionari fanno quello che gli viene detto di fare dal Ministro degli Interni. L'opposizione democraticamente eletta in Germania è monitorata e minacciata dai servizi segreti nazionali. Questo non accade in nessun altro Paese del mondo che si definisce democratico".

Höcke ha anche respinto la questione della condotta di estrema destra di AfD: "Il fatto che ci vengano lanciati termini del genere la dice lunga sul cattivo stato della libertà di opinione in Germania più che sulla natura del nostro partito. AfD è un partito fondamentalmente moderato e borghese".

Höcke: I media occidentali vogliono fare di Putin il nuovo Hitler

Höcke vorrebbe fermare la fornitura di armi all'Ucraina il prima possibile. "Questa guerra deve finire il prima possibile". Il politico di AfD non ritiene che la Russia sia l'unica responsabile della guerra: "Questa guerra ha avuto un lungo percorso. Sarà compito degli storici rispondere alla domanda sulle colpe".

All'affermazione secondo la quale la guerra potrebbe essere conclusa in qualsiasi momento da Putin, Hoecke risponde con un'accusa precisa: "So che i media occidentali vogliono fare di Putin il nuovo Hitler. Ma bisogna riconoscere che c'è stato uno sviluppo sbagliato per decenni che ha contribuito alla preparazione della guerra", afferma il 51enne.

Inoltre, sottolinea che la cooperazione con la Russia presenta grandi vantaggi. "Durante il suo discorso al Bundestag tedesco nel 2001, ad esempio, Putin ha sottolineato che la Germania e la Russia sono partner naturali in Europa: Tecnologia tedesca e materie prime russe. Insieme saremmo stati imbattibili".

Nel discorso, Putin aveva sottolineato la cooperazione tra Europa e Russia e aveva prospettato la prospettiva dell'integrazione della Russia in un'Europa libera. Il presidente russo nel suo discorso aveva sottolineato in particolare le relazioni russo-tedesche dichiarando che Germania e Russia dovrebbero dare un "contributo comune alla costruzione della casa europea".

Oltre a una maggiore cooperazione con la Russia, Höcke chiede alla Germania di staccarsi dagli Stati Uniti. "Se l'Europa vuole la pace, dobbiamo staccarci dagli americani. Gli interessi dell'America non sono gli interessi dell'Europa".


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sabato 12 agosto 2023

Perché AfD nella Germania dell'est è cosi' forte?

Gli ultimi sondaggi danno AfD in forte ascesa, intorno al 20% dei consensi e anche oltre, ma perché AfD è cosi' forte nell'est del paese? Ce lo spiega un articolo molto interessante di Gerd Grozinger, professore di economia all'università di Flensburg. Da Makroskop.eu

Le 'aree abbandonate' rivestono un ruolo di grande importanza nell'ascesa dei partiti di destra o populisti. Dove il prodotto interno lordo stenta a crescere o diminuisce, è facile che emergano sentimenti di rancore a livello regionale.

La Germania è scossa dall'attuale ascesa di AfD. Secondo i sondaggi, ha raggiunto il 20% e sarebbe quindi il secondo partito più forte dopo la CDU/CSU. Resta valida la regola generale secondo la quale nell'Est prende circa il doppio dei voti che nell'Ovest. Nel frattempo, nel distretto di Sonneberg in Turingia, un candidato di AfD ha vinto per la prima volta in Germania il ballottaggio per la carica di presidente di distretto. E nella città di Raguhn-Jeßnitz in Sassonia-Anhalt, un membro di AfD è stato eletto al ballottaggio primo sindaco per questa partito. Bodo Ramelow, il primo ministro (ancora in carica) della Turingia per la Linke, ha commentato così: "Non ogni elettore di AfD è un nazista". Anzi, il partito è molto abile: "AfD aggrega paure, pregiudizi e aggressioni, il che funziona soprattutto nella Germania dell'Est".

Ma nell'Est tedesco qual è il terreno fertile per queste 'paure, pregiudizi e aggressioni'? In generale, il successo dei partiti di destra è spiegato con due paradigmi diversi (spesso anche combinati): spiegazioni culturali Vs spiegazioni economiche. O, per semplificare, una forma di esclusione motivata dal razzismo Vs la deprivazione sociale. Tuttavia, entrambi spesso condividono un metodo: cercano di trovare spiegazioni a livello individuale e si basano su sondaggi o risultati elettorali corrispondenti.

E qui sembra che l'approccio economico spesso abbia scarso successo. Perché l'elettore medio di AfD nelle regioni particolarmente vulnerabili dei nuovi Länder molto spesso non è piu' quello particolarmente svantaggiato. Sono piuttosto i gruppi medi, con una posizione lavorativa di relativo successo, di età media, che preferiscono votare per questo partito, non quelli minacciati dalla disoccupazione giovanile o dalla povertà in età avanzata. E sono anche quelli con un diploma di scuola media superiore, che non hanno abbandonato la scuola precocemente. E in media, non guadagnano meno, almeno rispetto all'ambiente in cui vivono.

Quindi, quale potrebbe essere la spiegazione se non si vuole attribuire tutto prematuramente a una ragione culturale? Un approccio fruttuoso potrebbe essere quello di esaminare più attentamente le strutture regionali. Perché non è così raro che la propria situazione personale venga vista in maniera diversa rispetto alla valutazione della situazione complessiva. Di recente, una notizia dall'Austria riportava: "Le persone sono soddisfatte di sé stesse, ma non della politica". E negli Stati Uniti, addirittura ci sono quattro volte più intervistati che ritengono la loro situazione piuttosto buona, ma non quella del paese nel suo complesso. Una discrepanza del genere può applicarsi non solo allo Stato nel suo insieme, ma anche a singole aree.

Un'analisi economica orientata regionalmente cerca quindi di individuare quali ragioni strutturali possano essere responsabili di queste insoddisfazioni regionali, invece di basare la spiegazione del successo elettorale dei populisti di destra su aspetti psicologici.

Nel 2017, ho esaminato le elezioni del Bundestag di allora con un modello statistico regionale per vedere se i risultati sorprendentemente alti dei voti di secondo grado di AfD in 299 collegi elettorali potessero essere spiegati in questo modo. Era una sfida metodologica, poiché est e ovest mostravano sia somiglianze che differenze. Ad esempio, un maggiore numero di stranieri nel collegio elettorale aumentava il sostegno ad AfD nell'ovest, ma lo riduceva nell'est. Il risultato dell'approccio è stato molto soddisfacente, poiché gran parte delle differenze regionali nei voti ad AfD poteva essere spiegata in questo modo. Un aggiornamento appena completato (non ancora pubblicato) sulle elezioni del Bundestag del 2021 conferma sostanzialmente i risultati di allora.

Sondaggi elettorali agosto 2023
Ultimi sondaggi elettorali danno AfD sopra il 20%

Nel frattempo, sono stati pubblicati una serie di studi statistici simili sulle elezioni per il Bundestag del 2017. Nel complesso, sostengono in gran parte quanto scoperto in precedenza: le regioni 'abbandonate', soprattutto nei nuovi Länder, restano la principale ragione del successo di AfD nelle nuove regioni. Non si tratta quindi delle aree con un'alta disoccupazione o con molti beneficiari di SGBII, ma regioni con residenti che hanno un reddito familiare relativamente accettabile e che percepiscono le condizioni generali del loro ambiente come relativamente peggiorate e soprattutto vedono che non c'è nessun miglioramento in vista.

Come prova aneddotica di ciò, si può prendere in considerazione la discussione mediatica sulle elezioni del parlamento regionale a Sonneberg. Spesso si fa notare con stupore che il distretto ha una delle più basse percentuali di disoccupazione in Turingia, solo il 5,1%. Solo lentamente, e quasi solo nei media dell'est, emerge però un altro aspetto. Cioè che Sonneberg è effettivamente il campione nazionale su di un dato: il 44% dei dipendenti li' lavora per un salario minimo. In generale, sono circa il 16% nell'ovest e quasi il 30% nell'est. Questo quadra piuttosto bene con la distribuzione dei voti di preferenza ad AfD alle ultime elezioni del Bundestag: nell'est, il doppio rispetto all'ovest.

Vittoria di AfD nel distretto di Sonneberg


Geografia politico-economica

Cercheremo di rappresentare sistematicamente la relazione con pochi esempi cartografici. Iniziamo con la rappresentazione della quota di voti di preferenza di AfD alle ultime elezioni del Bundestag nel 2021, la cui rappresentazione cartografica è dovuta a uno dei primi studi sistematici su questo nuovo evento. Si possono chiaramente riconoscere le concentrazioni dei voti dati ad AfD nei nuovi Länder.

preferenze per AfD elezioni federali 2021
Preferenze per AfD, elezioni federali 2021


Successivamente, diamo uno sguardo alla situazione economica. Nel 2022, l'Ufficio federale di statistica ha calcolato che nel settore manifatturiero e nei servizi (il servizio pubblico ha condizioni diverse) nell'est, il divario salariale annuo tra est e ovest ammonta a oltre 12.000 euro. E questo divario non è in diminuzione, ma in aumento. Questi dati non sono facilmente reperibili nelle pagine piuttosto vaste di Destatis; provengono da una risposta a una piccola interrogazione parlamentare da parte della frazione Die Linke al governo federale. Forse molte persone fanno i pendolari con le zone occidentali, dove vengono pagati salari più elevati? No, perché il reddito mediano (2019) nell'est è riconoscibilmente inferiore rispetto all'ovest, ad eccezione di poche grandi città.

reddito mediano in Germania 2022
Reddito mediano in Germania 2022


Questo non significa che le condizioni di reddito relativamente basse portino sempre al successo dei partiti di destra. Lo faranno con alta probabilità solo se si aggiunge la prospettiva di un declino. Nell'equazione di regressione menzionata sopra, la quota di persone di 60 anni o più ha aumentato notevolmente la percentuale di voto per AfD sia nell'ovest che nell'est. E per ricordare: le persone più anziane votano meno spesso per AfD. La variabile è quindi solo un indicatore, e cioè che la regione ha un problema strutturale legato alla demografia, associato a prospettive economiche cupe.

Ecco perché, come terza e ultima immagine è opportuno mostrare la previsione demografica attuale del BBSR. Ad eccezione dell'area metropolitana di Berlino e di poche singole città come Lipsia o Dresda, i nuovi Länder stanno vivendo un declino demografico, spesso persino fino alla perdita potenziale di un quinto della popolazione. E questa è addirittura una rappresentazione ottimistica, come si può vedere confrontando le previsioni leggermente più vecchie. Infatti, l'attuale base di riferimento del 2017 nasconde il fatto che si è già verificata una notevole diminuzione nei decenni precedenti.

Previsioni demografia Germania
Previsioni demografia Germania


Non è solo un fenomeno di 'riunificazione' tedesca

L'importanza delle 'aree abbandonate' per l'ascesa dei partiti di destra o populisti sta diventando sempre più discussa, almeno a livello scientifico. Il principale rappresentante in Europa è Andrés Rodríguez-Pose. In un articolo dal titolo suggestivo "L'ascesa del populismo e la vendetta delle regioni secondarie", ha riassunto la discussione e dimostrato che questo non è solo un problema tedesco di 'riunificazione'. Si tratta invece di un fenomeno osservabile in tutto il mondo occidentale, da Brexit a Trump, passando per l'Italia e così via. In un'intervista recente, ha spiegato ulteriormente come si sviluppano i risentimenti regionali:

"Supponiamo che tu viva in una regione intrappolata in un circolo vizioso, con produttività e PIL in calo rispetto ad altre aree. Il primo anno pensi: bene, l'anno prossimo andrà meglio. Dopo cinque anni pensi che la politica dovrebbe trovare una soluzione. Dopo dieci anni, inizi ad arrabbiarti. Dopo vent'anni, ne hai abbastanza.

Ciò di cui hai bisogno in aggiunta è un evento scatenante. In Europa, è stata la crisi finanziaria del 2008. Solo pochi anni dopo, i partiti euroscettici hanno iniziato a ottenere grandi successi. Io e il mio team abbiamo analizzato le elezioni nazionali in tutta Europa. Prima della crisi, questi partiti avevano una media di circa il 5%, dopo la crisi erano al 15%".

La sua proposta pratica è quindi di non puntare più su "investimenti luccicanti", che spesso alla fine non si rivelano redditizi. Bisogna invece allargare l'orizzonte e rafforzare il potenziale di sviluppo locale.

Tuttavia, al momento, la politica sembra ancora voller favorire l'aspetto appariscente e sta sovvenzionando l'impianto di produzione di Intel a Magdeburgo, la cui produzione di chip è prevista trasferirsi interamente in Asia, con 9,9 miliardi di euro. E, in modo ironico, proprio un giorno dopo l'elezione del primo presidente di circoscrizione di AfD eletto in un distretto con il 44% dei lavoratori dipendenti che lavora per il salario minimo, la commissione per il salario minimo annuncia la sua decisione di aumentarlo solo di pochi centesimi, nonostante l'alta inflazione.

Ma cosa dicono i due partiti di governo, che si impegnano, almeno ufficialmente, per una politica sociale più forte? Promettono miglioramenti? Non proprio. Il gruppo parlamentare dei Verdi al Bundestag afferma tiepidamente che in futuro "i criteri per l'adattamento dovranno essere affinati". E il gruppo parlamentare della SPD va oltre: "Il salario minimo è un progetto di successo. L'aumento proposto rappresenta un ulteriore aumento del salario per milioni di lavoratori".

Cosa si può fare a livello di politica regionale, oltre a una diversa politica sociale che sosterrebbe anche la domanda locale, invece di puntare su pochi investimenti "luccicanti"?

Una soluzione ragionevole sarebbe finanziare le università e la creazione di università in aree in declino nei nuovi Länder con finanziamenti sostanziali da parte del governo federale, che in realtà non è responsabile per questo settore. Infatti, l'est rispetto all'ovest ha meno studenti in proporzione alla popolazione. Questo porterà a future carenze in un mercato del lavoro sempre più influenzato dall'istruzione superiore. Le università spesso portano anche a spin-off e in generale molti dopo la laurea decidono di rimanere nella regione per motivi personali.

La correlazione regionale tra la quota di studenti e lo sviluppo demografico nei nuovi Länder è positiva. E molti studenti provenienti dall'ovest sarebbero probabilmente disposti a trasferirsi lì, anche solo per le condizioni abitative molto migliori. E se questo non basta, perché non pensare a un "bonus di benvenuto"?

Naturalmente, si può anche optare per una politica dell'inerzia e lamentarsi di fronte a ogni nuovo successo di AfD nell'est, chiedendosi perché queste persone dell'est continuino ad essere così testarde."


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venerdì 30 giugno 2023

Così l'estremismo green dei Verdi tedeschi sta alimentando il successo di AfD

Domenica scorsa per la prima volta nella sua storia AfD è riuscita ad eleggere un amministratore distrettuale (Landrat). E’ accaduto a Sonneberg in Turingia e a quanto pare non resterà un caso isolato, perché l’estremismo green dei Verdi, l’inflazione e il nuovo militarismo tedesco stanno alimentando lo straordinario successo di Alternative fuer Deutschland che negli ultimi sondaggi viene data stabilmente sopra la SPD. Ne scrive Maritta Adam-Tkalec sulla Berliner Zeitung

"Oggi non c'è più una Turingia rossa (...), la gente lì vuole il nazionalismo e il socialismo", così parlava nel 1932 Fritz Sauckel, un impiegato postale generico della Bassa Franconia. Il suo partito, la NSDAP, aveva vinto le elezioni regionali in Turingia del 31 luglio 1932 con il 42,5% dei voti. Sauckel era diventato così il capo del governo del Land della Turingia. La presa di potere in quel Land aveva anticipato quella in Germania.

La Alternative für Deutschland del 2023, tuttavia, non è il Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi di 90 anni fa e la Repubblica Federale non è la Repubblica di Weimar, ma la premessa storica non deve passare inosservata dopo che l'avvocato Robert Sesselmann, originario di Sonneberg, è diventato il primo amministratore distrettuale tedesco eletto nelle fila di AfD - con il 52,8% dei voti. Gli altri partiti ora guardano con una certa trepidazione alle prossime elezioni regionali in Turingia, Brandeburgo e Sassonia. È molto probabile che i Völkisch diventino la forza più importante. È improbabile però che riescano a formare maggioranze di governo contro le coalizioni degli altri partiti.



Ma escludere permanentemente il gruppo più numeroso di elettori non è una soluzione, o peggio è la soluzione per soffocare la fiducia nella democrazia. I partiti dovranno trovare una soluzione: in nessun caso comunque possono continuare a ignorare con la solita arroganza la volontà di un numero crescente di persone insoddisfatte, come del resto hanno fatto finora.

Le decisioni politiche, soprattutto quelle di enorme portata, come lo sono in questo momento quelle relative al cambiamento climatico, alla guerra e allo spostamento degli equilibri di potere globali, hanno bisogno di maggioranze reali, non solo matematiche. Al momento però sembra essere fuori discussione: il governo rosso-verde-giallo  all'interno della sua coalizione semaforo continua a produrre una giustapposizione di posizioni minoritarie senza un approccio comune.

Ultimo sondaggi elettorali disponibili danno AfD intorno al 20% a livello nazionale

Il risultato elettorale di Sonneberg non può essere spiegato facendo riferimento solo alla questione sociale. Il tasso di disoccupazione nel distretto, pari al 5,1%, è inferiore a quello della Turingia (5,8) e federale (5,5). Non si tratta nemmeno di una questione di classe, quella in basso contro quella in alto. In campagna elettorale, sia la postina che l'uomo d'affari hanno augurato buona fortuna ad AfD. Ci si può avvicinare a una possibile spiegazione se si osservano gli slogan elettorali di AfD: "Carburante più caro, elettricità più cara, gas più caro, cibo più caro - solo le scuse diventano sempre più economiche", "diplomazia invece di armi", "Germania, ma pacifica", ecc.

Si tratta del panettiere che sta fallendo a causa del costo dell'energia, delle scuse per le misure anti-Corona eccessive, dell'alloggio ai rifugiati e della Russia. Sono tutti problemi reali. Lo slogan "L'Est si sta sollevando" suona come una minaccia, e infatti AfD si ostina a fare riferimento "al grande gruppo di popolazione sottorappresentato" e in questo modo  colpisce un nervo scoperto. Ed era andata allo stesso modo quando ha lanciato lo slogan "Completare la svolta" nel Brandeburgo. Invece di rimuovere le discriminazioni nei confronti dell'Est, hanno preferito persistere nel disprezzo.

Non adottare i temi dell'AfD? Sbagliato!



Da quando è nata AfD, gli altri partiti hanno continuato a ripetere che non devono rilanciare i temi cari alla destra. È un'assurdità. È vero il contrario: bisogna sottrarli ad AfD. Le preoccupazioni del popolo erano già ben presenti, e ora stanno marciando incustodite per le strade e sotto i tetti tedeschi. AfD ha capito come si fa ad intercettare gli interessi, le emozioni e le paure della gente e a girarli a destra tramite delle tesi accattivanti. "Siamo al vostro fianco", ha scandito AfD.

I "buoni", invece, prendono in giro le proteste contro il "gender gaga" perché ci sono cose più importanti. È vero: il cambiamento climatico è più importante, lo sono anche una buona scuola, gli alloggi, la salute - ma chi ha creato questo folle campo di battaglia? In ogni caso, sembra essere stato appositamente preparato per AfD. Non sono i tanti problemi che creano l'attuale situazione di grandi e multipli sconvolgimenti a essere esasperanti, ma il fatto che potrebbero diventare dei temi per AfD. 


Essere sinceri. Sul serio

La netta maggioranza degli elettori di Sonneberg ha scelto la protesta - contro il disinteresse. Un elettorato rurale, conservatore, familiare, legato alla propria terra e alle proprie tradizioni, si sente messo in difficoltà da politiche rivolte a un pubblico urbano, libertario e in parte amante del lusso. Si oppongono con i mezzi di cui dispongono come popolo: Il voto sovrano.

Si può solo consigliare ai partiti: siate sinceri. Fermate le guerre culturali. Sonneberg non offre motivi di panico, ma ragioni per una nuova serietà.


Articoli recenti sul successo elettorale di AfD:

Perché AfD vola nei sondaggi elettorali



martedì 20 giugno 2023

Perché AfD sta volando nei sondaggi elettorali

Gli ultimi sondaggi elettorali danno Alternative fuer Deutschland ormai vicina al 20%, un dato incredibile alimentato soprattutto dall'arroganza dei partiti di governo che su temi come l'immigrazione, il clima e la guerra in Ucraina sono molto distanti dal sentire dell'uomo comune. L'ottimo Malte Heidorn su Cicero.de ci spiega perchè i veri artefici dell'ascesa elettorale di AfD devono essere cercati nelle file della maggioranza di governo, da Cicero.de

Sostenitori di Alternative fuer Deutschland

AfD sta vivendo una fase di grande popolarità. Friedrich Merz aveva promesso che l'avrebbe "dimezzataa", sembra invece che il cancelliere la consideri un "partito del malumore". La reazione del governo federale, che da tempo ha perso il sostegno della maggioranza dei cittadini, sembra essere di natura più moralista. I risultati dei sondaggi, che indicano un 19% di consenso elettorale per AfD, dovrebbero essere un segnale d'allarme per tutti i partiti rappresentati al Bundestag. Quanto dovrà rafforzarsi AfD prima che i politici si rendano conto della situazione?

Sulle questioni politiche fondamentali come il clima, la guerra e la migrazione, le posizioni della maggioranza della popolazione vengono spesso ignorate o addirittura discreditate. E questa è una spinta per AfD, che a quanto pare al momento non deve fare cosi' tanto per raccogliere consensi. Immaginate se avesse dei leader di partito carismatici e simpatici. Fortunatamente questa carenza di personalità la condivide con gli altri partiti.

Al momento però gli basta che nel Paese ci siano una serie di dibattiti che hanno poco a che fare con i reali problemi della gente comune. I cittadini sono lasciati soli e abbandonati dall'intero spettro politico dei partiti. La tendenza a votare per AfD spesso sembra un atto di autodifesa e allo stesso tempo una richiesta disperata di attenzione. Anche i media svolgono un ruolo importante in tutto ciò. Lo spettro delle opinioni in Germania sembra restringersi di crisi in crisi: rifugiati, Covid-19, Ucraina.

Diversi sondaggi danno AfD ormai vicina al 20% a livello federale


Il dibattito in merito al decreto sul riscaldamento varato da Habeck si è rivelato un regalo di primavera per AfD. Raramente le politiche governative hanno suscitato cosi' tanta paura e rifiuto in tutto il Paese. Attualmente, nessuno sa quali saranno le regole sul riscaldamento che entreranno in vigore nel 2024. Si tratta di un fallimento totale del governo, nel quale solo la FDP fino ad ora ha evitato il peggio. La svolta del governo sulla questione del riscaldamento è solo la punta dell'iceberg di una politica climatica che ha commesso numerosi errori nel corso degli anni, facendo lievitare i prezzi al massimo e che ha fatto il minimo per proteggere l'ambiente.

L'introduzione della tassa sulla CO2 nel 2021 ha già dimostrato ai cittadini quanto la protezione del clima possa essere costosa e inefficace. Questo approccio ecologista, che sembra rivolgersi esclusivamente al cittadino comune, alimenta il flusso di voti verso AfD. I cittadini desiderano proteggere la natura e l'ambiente, e la maggior parte di loro è a favore di politiche climatiche ragionevoli. Reagiscono tuttavia in modo negativo all'arroganza di coloro che vorrebbero affrontare la crisi climatica globale con l'uso delle pompe di calore, ma non riescono nemmeno a proteggere i pesci dell'Oder.

La guerra russa contro l'Ucraina si protrae da 16 mesi senza che se ne possa intravedere la fine. La Germania ha abbandonato la sua posizione inizialmente cauta e sta fornendo sempre più armi all'Ucraina. Circa la metà della popolazione tedesca, tuttavia, si oppone a questa decisione e non crede che l'invio di armi possa porre fine alla guerra. Milioni di persone temono un'ulteriore escalation e addirittura una terza guerra mondiale. Esiste una grande discrepanza tra le celebrazioni di Selenskyi nella politica e nei media, da un lato, e dall'altro il sentimento contrario alla guerra presente nella popolazione.

L'emittenza pubblica divide il Paese

Anche il presunto quarto potere dello Stato dovrebbe chiedersi quale responsabilità abbia avuto nell'ascesa di AfD. Recentemente ha colpito in modo particolare la diffamazione mediatica nei confronti di semplici cittadini scesi in piazza per la pace, la diplomazia e i negoziati, nonché il corteggiamento mediatico verso una setta climatica che disprezza i cittadini comuni e ora, dopo quasi un anno di coercizione, si lamenta quando lo Stato di diritto pone finalmente dei limiti.

Nell'attuale configurazione, l'emittenza pubblica non rappresenta una difesa contro l'estrema destra e non è un pilastro della democrazia, ma al contrario contribuisce a dividere il Paese. Il canone radiotelevisivo è eccessivamente oneroso per le persone a basso e medio reddito. La coercizione non ne aumenta certo l'accettazione. Il canone radiotelevisivo è socialmente ingiusto, in quanto tutti pagano la stessa cifra, sia che si tratti di un milionario che di un netturbino. Inoltre, gli stipendi e le pensioni dei dirigenti delle emittenti pubbliche sono scandalosamente elevati. Non è chiaro perché Tom Buhrow guadagni molto di più di Olaf Scholz. La gestione responsabile delle risorse dei contribuenti viene messa in discussione più che mai, come dimostra il caso RBB e altri casi simili.


Il programma e la missione delle emittenti pubbliche sono spesso in conflitto. Un numero crescente di cittadini nutre giustamente dubbi sull'equilibrio del giornalismo. Le posizioni da direttore non dovrebbero essere assegnate agli ex portavoce del governo. Le emittenti pubbliche stanno fallendo nel gestire le crisi del nostro tempo e di fatto stanno fornendo più argomenti contro se stesse che contro AfD. È necessaria una riforma radicale dell'emittenza pubblica, e nessun soldo in piu'! La mentalità della "protezione totale", che sembra essere un pozzo senza fondo, deve essere abbandonata.

Un altro tema che alimenta il boom di AfD è l'immigrazione. I cittadini si trovano in una situazione sostanzialmente simile a quella del 2015. Non c'è un dibattito razionale sul numero di rifugiati che il Paese può accogliere e sulla quantità di immigrazione che i cittadini sono disposti ad accettare. Nel 2022, in Germania sono arrivati circa 1,3 milioni di rifugiati, principalmente dall'Ucraina. Il Paese è sovraccarico. La disponibilità di alloggi, scuole e asili nido è insufficiente. Le strutture sul territorio sono al limite, se non addirittura oltre il limite. Il governo federale non presta attenzione al problema e i comuni devono lottare per ottenere ogni singolo euro in piu'. Un dibattito onesto dovrebbe affrontare le seguenti questioni: limitazioni e controlli sono requisiti fondamentali per garantire le condizioni inderogabili per l'umanità, rotte di transito sicure e libertà di movimento all'interno dell'UE.

I cittadini comuni devono tornare al centro dell'azione politica

È importante evitare che si ripetano gli errori del passato, come quelli di Weimar nel 1933. Coloro che difendono la democrazia e la libertà devono agire con fermezza e non restare in silenzio. Attualmente, due terzi degli elettori votano per AfD in quanto delusi dagli altri partiti, non per convinzione. Questo rapporto minaccia di invertirsi sempre più e la tendenza verso la destra è pericolosa. Il fatto che AfD attualmente raggiunge il 19% non è un segnale d'allarme isolato. In Brandeburgo, Sassonia e Turingia, AfD potrebbe diventare il partito più forte l'anno prossimo. Cosa si dovrebbe fare in tal caso?

La politica e i media non devono allontanarsi ulteriormente dalla popolazione. È necessario che le decisioni prese al Bundestag e nelle redazioni della capitale siano strettamente connesse alla vita e alle esperienze dei cittadini di tutto il Paese. È indispensabile sviluppare una strategia per raggiungere gli elettori di AfD e cercare di riconquistare quella parte di elettorato. Ciò può essere realizzato mediante una politica equilibrata e ragionevole che ponga al centro del dibattito il cittadino comune, che rappresenta la maggioranza del Paese, e che non lasci più la verità solo nelle mani della destra.

mercoledì 6 gennaio 2021

Jörg Meuthen: "L'Italia sta regalando i soldi dei contribuenti tedeschi ai suoi cittadini"

Jörg Meuthen, leader di AfD al Parlamento Europeo, questa volta se la prende con il governo tedesco, e indirettamente anche con quello italiano, per la generosa politica dei bonus e degli incentivi, a suo dire finanziata con il denaro dei laboriosi contribuenti tedeschi. Ne scrive Jörg Meuthen su FB


Cari lettori, dovremmo essere tutti italiani in queste settimane e in questi mesi:

invece di essere costantemente vessati da nuove, stupide e costosissime normative da parte di Merkel & Co., ad esempio quella sull'obbligo di installare un nuovo impianto di riscaldamento, in Italia è possibile ottenere un nuovo impianto di riscaldamento in maniera gratuita - e affinché davvero TUTTI possano averlo, anche se il loro impianto di riscaldamento è ancora funzionante, c'è anche un bonus del 10%.

Non può essere? False notizie della malvagia AfD?

Non ci credo. Meglio se lo leggete con i vostri occhi in questo articolo (purtroppo dietro paywall) del giornalista di "Welt" Dirk Schümer dal titolo chiarificatore:



La Germania si trova nella nebbia delle tasse da pagare, l'Italia invece nella frenesia da spesa - e questa ormai è la realtà causata da un'orgia di spreco di denaro dei contribuenti tedeschi, denaro duramente guadagnato, che invece andrà a beneficio degli abitanti dell'Europa del sud, spreco di cui Merkel e Scholz sono i soli responsabili.

Questo è stato possibile solo perché chi ci governa ormai da troppo tempo, la CDU, la CSU e la SPD, con il pretesto del "pacchetto di aiuti post-Corona", la scorsa estate ha deciso di tirare fuori dalla Germania oltre 150 miliardi di euro netti di ricchezza donandola in particolar modo all'Italia; di questo ho riferito in dettaglio.



Evidentemente in Italia non sanno cosa fare con tutti questi bei soldi provenienti dalle tasse degli stati donatori. Per questo hanno deciso di offrire un bonus agli acquirenti di nuove auto, indipendentemente dal fatto che siano elettriche o diesel (tecnologia che il nostro governo sta attualmente rovinando e distruggendo) - per questo ora ci saranno tra i 2.000 e i 6.000 euro di incentivi pagati con il denaro dei contribuenti, e una parte considerevole di essi arriva dalla Germania.

C'è anche un bonus per i nuovi occhiali.

E per le nuove biciclette.

E come già scritto, anche per i nuovi sistemi di riscaldamento. Questo bonus si chiama "Superbonus" ed è davvero super - meno per noi tedeschi, che dobbiamo finanziarlo con il sudore della fronte, ma naturalmente lo è ancora di più per i beneficiari in Italia: oltre ai costi totali di acquisto di un nuovo sistema di riscaldamento, c'è un ulteriore 10% dell'importo della fattura in regalo, se ne parla ad esempio anche su questa pagina.

E' un'opportunità che capita "una volta sola nella vita", suggerisce l'ultimo articolo - se ci credi, sarai beato. Fintanto che il Merkelismo (indipendentemente dalla persona che gli dà il nome) governerà in Germania, continueranno ad esserci queste irresponsabili orge di spreco di denaro pubblico da parte del governo, che vanno contro gli interessi dei suoi stessi cittadini, indipendentemente da come si chiamerà la persona alla Cancelleria.

Poiché non ci si può aspettare che i media pubblici, fedeli al governo, rivelino improvvisamente ai loro telespettatori tutta la follia dell'Unione Europea, come sarebbe in realtà loro dovere, sta a voi, cari lettori, portare all'attenzione della cerchia dei vostri conoscenti questo scandaloso disprezzo per gli interessi del nostro Paese da parte del governo Merkel (perché è stato questo governo in primo luogo ad aver reso possibile questa spesa frenetica in Italia!)

In questa occasione non possiamo tacere anche il fatto che in altri Paesi ci si permette, ovviamente sovvenzionati in maniera generosa dai contribuenti tedeschi, un'offerta pensionistica decisamente lussuosa rispetto a quella del nostro Paese: in Italia, ad esempio, i pensionati ricevono quasi l'80% del loro ultimo reddito netto, mentre in Germania la cifra pagata è di appena il 50%.

Considerando il dato statistico recentemente reso noto da Eurostat, secondo il quale in Germania si deve lavorare sette anni di più che in Italia, ci dovrà essere consentita allora una domanda: come è possibile che delle pensioni decisamente più alte, dei periodi di percepimento delle stesse molto più lunghi e ora anche delle caldaie gratuite siano sostenibili in uno stato che si muove sull'orlo del fallimento e chiede ai tedeschi miliardi di euro per il proprio salvataggio?

La risposta è nota a chiunque abbia mai avuto a che fare con l'innominabile diplomazia tedesca del libretto degli assegni - la signora Merkel la chiama "solidarietà europea": vale a dire che può essere fatta solo con un grande trasferimento di ricchezza fuori dalla Germania.

Tutto questo però deve finire. In Germania c'è solo UN partito disposto a porre fine a questa situazione che grava sui propri cittadini, e questo è il nostro Partito dei cittadini.

È ora di fermare immediatamente i soldi tedeschi spesi per finanziare la frenesia di spesa degli altri paesi. E' tempo di rappresentare gli interessi dei propri cittadini, non quelli degli altri paesi. E' il momento di #AfD.

martedì 7 aprile 2020

Alice Weidel: "I corona-bonds non sono né solidali, né legali"

Anche Alice Weidel, leader di AfD, risponde indirettamente all'appello lanciato dalle "truppe Calendate" sulla stampa tedesca: per Weidel i corona-bonds non sono né solidali né legali e soprattutto sono una truffa da rispedire al mittente. Dal profilo FB di Alice Weidel


Il dibattito altamente emotivo sui cosiddetti corona-bonds non è altro che il tentativo disonesto e inappropriato di abusare della crisi al fine di introdurre gli euro-bonds dalla porta di servizio, dopo che la stessa operazione era già fallita piu' volte e per buone ragioni. La messa in comune del debito pubblico attraverso delle obbligazioni comuni contraddice il testo e lo spirito dei trattatai sull'euro. I corona-bonds, come lo erano gli eurobonds, non sono né solidali, né legali.

Non sono in alcun modo necessari e sono altrettanto superflui, come lo è il "pacchetto di stimolo" europeo finanziato dal debito per superare la crisi causata dal corona-virus. Anche i paesi fortemente indebitati del Sud-Europa, infatti, hanno sufficienti possibilità di prendere denaro a prestito sul mercato dei capitali a condizioni favorevoli. Traggono vantaggio dalla fiducia dei mercati nel merito creditizio dell'economia tedesca, nonché dai bassi tassi di interesse manipolati della BCE, per i quali i risparmiatori e i pensionati tedeschi stanno già pagando con delle gravi perdite in termini di benessere.

Ci troveremmo davvero all'opposto del concetto di solidarietà se di fronte a paesi in cui la ricchezza media delle famiglie è diverse volte superiore rispetto a quella delle famiglie tedesche, ora ci si aspettasse che attraverso gli euro-bond i contribuenti tedeschi si dovessero fare carico di debiti aggiuntivi anziché dei propri. Il governo federale è invitato a non cedere a nessun tentativo di ricatto di natura morale oppure fondato sulla storia politica e di continuare a respingere in maniera coerente la fregatura dei "corona-bonds"!
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sabato 27 aprile 2019

Alternative für Deutschland sull'euro e l'EUROpa: "la moneta unica è un fallimento"

I programmi elettorali dei partiti, si sa, spesso non valgono nemmeno la carta su cui sono stampati, tuttavia vale la pena dare uno sguardo a quello di AfD e analizzare le loro proposte sull'euro e l'UE per le europee di maggio. Paul Steinhardt su Makroskop lo ha fatto ed è giunto a delle conclusioni interessanti: AfD potrebbe essere una vera alternativa per l'Europa e l'euro. Ne scrive Paul Steinhardt su Makroskop


Dopo aver letto i programmi elettorali dei partiti analizzati fino ad ora in questa serie di articoli, una cosa è certa: per la Germania c'è davvero bisogno di un'alternativa politica. Già il nome del partito, il cui programma elettorale cercheremo di analizzare oggi, ci rende curiosi. Se poi nel preambolo si legge che è "arrivato il momento per riconsiderare radicalmente lo sviluppo dell'UE", allora siamo davvero curiosi di sapere cosa c'è scritto nel loro programma elettorale per le europee.

È interessante notare che AFD dedica espressamente un intero capitolo al sistema monetario dell'euro. Già nel titolo di questo capitolo viene formulata una tesi che altrove avevo formulato esattamente allo stesso modo:


Devo tuttavia confessare che la mia curiosità si mescola a qualche preoccupazione. (...)

Bisogna avere il coraggio di pensare alla DEXIT

Bisogna prima di tutto ammettere che AfD intende formulare una vera alternativa alla politica perseguita fino ad ora. Dice chiaramente che se i loro "elementi di riforma fondamentale del sistema UE esistente non dovessero essere realizzati a tempo debito", loro chiederanno "l'uscita della Germania o una dissoluzione ordinata dell'Unione europea".

Una dichiarazione coraggiosa, perché in questo modo danno agli altri partiti e alla maggior parte dei media un elemento per poter etichettare AfD come un pericolo per la pace e una forza sciovinista. Ad esempio, Dagmar Pepping di "ARD Capital Studio" ha colto al volo e con estrema gratitudine questa opportunità per attaccare il partito. Ciò che per lei resta incomprensibile è il fatto che AfD in realtà "vorrebbe restringere radicalmente i poteri della Corte di giustizia europea, tanto quanto la Commissione europea".

Per una simile restrizione dei loro poteri, tuttavia, pare ci siano davvero delle buone ragioni. Come il nostro autore Daniel Seikel ha sottolineato in un suo eccellente articolo, la Commissione e la Corte di giustizia europea (CGCE) perseguono una politica "che per sua natura è finalizzata all'ampliamento del mercato e quindi contraria alle misure di natura pubblica orientate al contenimento del mercato". La Commissione e la Corte di giustizia europea contribuiscono pertanto a scardinare le disposizioni di tutela previste dalla legge tedesca, senza che i rappresentanti eletti dal popolo tedesco possano fare nulla in merito.


Con le sue critiche AfD colpisce nel segno. Inoltre, non sembra essere affatto un colpo di fortuna, come mostra la seguente citazione:

"La crescente ingerenza dell'UE non si realizza tanto per l'influenza diretta della legislazione europea (il Trattato di Lisbona), ma piuttosto attraverso l'ingresso dalla porta di servizio della giurisprudenza della corte di giustizia le cui decisioni hanno efficacia immediata ("fanno giurisprudenza") e determinano sempre più la politica sociale".

Senza dubbio - si tratta di una critica radicale all'EUROpa. Ma è davvero riprovevole pretendere che l'organizzazione del sistema sanitario e del welfare sia un tema di cui si devono occupare i rappresentanti eletti dal popolo ai sensi dell'articolo 20 della Legge fondamentale tedesca? Non è forse la natura della democrazia quella di dover rispondere ai propri elettori per il contenuto delle leggi? Un partito che considera il Parlamento europeo una piattaforma dalla quale richiamare l'attenzione sui problemi dell'Europa è da ritenersi "schizofrenico"?

È l'opinione di Pepping, perché per lei i rappresentanti di AFD allo stesso tempo "cercano di ottenere a Bruxelles e Strasburgo un posto da parlamentare ben pagato". Ma ad essere criticati non dovrebbero essere forse quei deputati che permettono che lo stato sociale tedesco venga minato con l'aiuto dell'EUROpa, proprio per il fatto di non aver informato i propri cittadini di questa situazione patologica? E un parlamentare seriamente interessato ad avere un sistema sanitario e sociale funzionante, non dovrebbe forse essere disposto a rischiare la sua "posizione da parlamentare ben pagato", proprio perché questo obiettivo per lui è cosi' importante da non poter escludere una DEXIT? 

(...) Chi supporta e chi invece sta mettendo in pericolo la democrazia? Chi vuole tenere un referendum sulla DEXIT, come fa AfD, o coloro che hanno  contribuito ad eliminare i servizi pubblici senza aver mai ricevuto una legittimazione democratica per farlo?

Naturalmente anche AfD resta ossessionata dallo Zeitgeist neo-liberista. Non vi è alcuna critica al "libero commercio e ai mercati aperti": il programma afferma addirittura che "il libero scambio è la forma più efficace e meno burocratica di aiuto allo sviluppo".

Politica monetaria

Nulla mostra più chiaramente del capitolo sull'euro, che si tratta di un partito in cui l'ordoliberismo ha trovato casa e in cui anche i padri fondatori di Friburgo potrebbero sentirsi estremamente a proprio agio.

Non sorprende quindi il fatto che per sostenere la loro tesi, e cioè che l'euro è fallito, essi evitino di parlare della riduzione dello spazio a disposizione della politica fiscale avvenuto con l'entrata nell'unione monetaria europea dei diversi paesi europei. L'intera critica all'euro deve essere letta più come una spiegazione delle posizioni che su questo tema sono presenti anche nel programma elettorale della CDU/CSU.

Non manca nulla infatti di quanto è già presente anche nel programma elettorale della CDU/CSU. Viene chiaramente esplicitato quello che la  CDU/CSU lascia solo ipotizzare, come mostra il seguente passaggio estratto dal programma di AfD:

"La politica di salvataggio rompe tutte le rassicurazioni fatte agli elettori a partire dagli anni '90, vale a dire di non accettare alcuna responsabilità tedesca per i debiti fatti dagli altri".

Non fanno davvero un passo falso in cui potersi insinuare. Così chiedono "di bloccare l'uso eccessivo, fino ad ora tollerato, dei saldi di compensazione TARGET2" e "di garantirli con un collaterale (oro, riserve di valuta estera o altro bene di proprietà dello stato)".

Non bisogna essere troppo severi con AfD. Dopo tutto un economista tedesco di livello mondiale ha scritto un libro intero sulla cosiddetta trappola Target e, secondo l'autore, si tratterebbe di un "pericolo per i nostri soldi e i nostri figli". Anche Silke Tober dell'IMK, istitituto di ricerca vicino ai sindacati, in passato ha sostenuto che "Fuest e Sinn con la loro analisi teorica hanno ragione":

"i saldi TARGET2 restano rischiosi, anche se un paese debitore non dovesse lasciare l'area dell'euro"

Quando leggo tali affermazioni, mi viene in mente sempre la stessa domanda: come è possibile che persone intelligenti che si occupano di questa materia possano inventarsi idee così assurde?

(...) Come ho spiegato in dettaglio altrove, i "presunti pericoli per i nostri soldi e i nostri figli" sono una pura finzione. Ma non è naturalmente un caso il fatto che AFD usi questa finzione, perché loro non sono interessati a descrivere le disfunzioni del sistema dell'euro, ma intendono presentare la Germania come una vittima di questo sistema. È nazionalista, sciovinista, persino fascista o forse semplicemente stupido?

La stupidità gioca un ruolo senza dubbio importante e ha un nome: "ordoliberalismo", di solito viene chiamata cosi'. E' una forma di stupidità che colpisce anche le persone abbastanza intelligenti. Si basa sull'incrollabile fede nella capacità di autoregolamentazione dei mercati. Quanto questa convinzione sia fortemente ancorata in AFD è particolarmente chiaro quando in totale accordo con la CDU/CSU si lamentano per il ladro di interessi Draghi:

"Una politica dei tassi di interesse artificialmente manipolati a zero o negativi porta alla distruzione del mercato delle obbligazioni e all'esproprio dei piccoli risparmiatori e delle assicurazioni sulla vita e quindi alla povertà in vecchiaia".

L'accusa mossa alla BCE di essere "colpevole per aver manipolato il libero mercato dei capitali", tuttavia, non riguarda solo la BCE di Draghi. Dovrebbe essere rivolta praticamente a tutte le banche centrali del mondo. Perché tutte le banche centrali desiderano controllare l'inflazione attraverso la "manipolazione" dei tassi di interesse.

Ora si può legittimamente dubitare del fatto che una banca centrale sia persino in grado di controllare l'inflazione con la politica monetaria. Ma come avremmo dovuto imparare dalla crisi dell'euro, chi lascia che i tassi di interesse vengano liberamente determinati dai mercati mette a repentaglio la stabilità finanziaria. Un sistema finanziario stabile ha semplicemente bisogno di un ancoraggio del tasso di interesse, che deve essere gestito dalla politica monetaria.

Per un vero ordo-liberale, si tratta di un pensiero intollerabile. Perché egli immagina il capitalismo contemporaneo come un'economia di scambio in cui i fenomeni monetari non giocano alcun ruolo. (...)

Il fatto che l'euro sia un fallimento è dimostrato, tra le altre cose, anche dal fatto che la BCE in questo senso non sta agendo saggiamente. Ammette che i tassi di interesse in Italia sono più alti di quelli in Germania, sebbene disponga dei mezzi per portare i tassi di interesse italiani al livello di quelli tedeschi.

Un'alternativa per la Germania?

Sfortunatamente non è così facile rispondere a questa domanda come si potrebbe sperare, anche solo per non destare il sospetto di avere qualche simpatia per AfD.

Una ragione di ciò paradossalmente è il fatto che sono ordo-liberali fino al midollo. Mentre i padri fondatori dell'ordoliberalismo e i loro seguaci fino agli anni '60 hanno sostenuto un sistema monetario basato sull'oro, questa posizione iniziale, grazie all'influenza esercitata da Milton Friedman, in seguito è stata notevolmente modificata. L'argomento secondo cui i tassi di cambio flessibili potevano depoliticizzare e automatizzare la politica monetaria si è incagliato. Perché l'alternativa, sosteneva l'influente ordo-liberale Friedrich Lutz, è quella dei tassi di cambio fissi, che nelle circostanze politiche prevalenti portano inevitabilmente alla "imposizione di controlli valutari, o per lo meno alla restrizione dei quantitativi all'importazione".

Dal momento che AfD segue i padri fondatori, il programma rifiuta i sistemi a tasso fisso. Riconoscono che l'euro in definitiva è un tale sistema e quindi giungono ad una conclusione che non può essere trovata nel programma di nessun'altro partito. Vale a dire che "la perdita di competitività dei paesi mediterranei [...] è un problema sistemico e quindi [...] può essere risolta solo sistemicamente" .

"La soluzione è la reintroduzione delle valute nazionali [...]"

Le cose si fanno davvero interessanti quando provano a giustificare il motivo per cui una simile mossa darebbe la speranza di riportare sotto controllo la "disoccupazione strutturalmente elevata nel sud Europa":

"per recuperare la propria competitività perduta nessun paese euro dovrà ricevere ulteriori linee guida (eccessivamente rigide) da realizzare attraverso una svalutazione reale dei redditi, delle pensioni e dei benefici sociali. I paesi della zona euro potranno quindi ripristinare la propria competitività come accadeva prima dell'introduzione dell'euro con una propria decisione sovrana sulla modifica dei tassi di cambio della valuta nazionale (ad esempio mediante svalutazione), come del resto l'economia moderna chiede da molto tempo".

La visione del mondo ordoliberale fornisce loro un'immagine realistica delle conseguenze della dissoluzione dell'unione monetaria europea. Si rendono conto che se l'unione monetaria europea si dissolvesse, senza alcun dubbio il nuovo "D-mark" si apprezzerebbe, ma questo per loro avrebbe solo effetti positivi:

"l'enorme riduzione dei costi sul lato delle importazioni, associata ad un aumento del potere d'acquisto comporterebbe un aumento dei redditi reali, che all'interno dell'economia tedesca andrebbe a vantaggio di tutti e non solo di alcune aziende attive nell'export, come accade attualmente".

L'unico problema è che la Germania è estremamente dipendente dal settore delle esportazioni. Un apprezzamento della nuova valuta, infatti, influenzerebbe pesantemente la competitività di prezzo ottenuta grazie al dumping salariale. Se la politica non dovesse essere in grado di gestire la situazione, in Germania subirà inevitabilmente una perdita di posti di lavoro, dal momento che la struttura economica estremamente orientata all'export non può essere riconvertita da un giorno all'altro. Se la perdita di reddito dei lavoratori "liberati" potrà essere compensata da importazioni a buon mercato, è più che discutibile.

In breve: tutti gli elementi lasciano ipotizzare che AFD a causa della sua fede incrollabile nel potere della mano invisibile del mercato finirà per allearsi con forze che vogliono impedire con tutti i mezzi disponibili una politica fiscale espansiva.

Profilo degli elettori AfD

AfD è raccomandabile agli elettori conservatori, per i quali la CDU/CSU ormai è socio-politicamente troppo a sinistra e la FDP è economicamente troppo statalista. È particolarmente raccomandata per coloro che ritengono che "l'avanzata aggressiva dell'Islam [...] porterà alla destabilizzazione delle nostre democrazie liberali ".

La domanda interessante è se AfD possa essere votata anche da un elettore il quale ritiene che il più grande pericolo non sia l'Islam, ma il neoliberalismo dilagante. Sebbene in termini politici, senza ombra di dubbio possa essere assegnato al campo neo-liberale, il tema è se questo partito potrà essere considerato un elemento in grado di rimettere in discussione le ricette politiche neo-liberiste. In altre parole: AfD potrà diventare l'ostetrica involontaria che aiuta la nascita di una nuova interpretazione delle funzioni dello stato per la gestione dell'economia nell'interesse comune?

Nel programma elettorale ci sono senza dubbio elementi che suggeriscono una risposta affermativa a questa domanda. Non si può tuttavia negare che il voto ad AfD potrebbe contribuire al consolidamento del nazionalismo dell'export tedesco. La visione ristretta sul benessere "tedesco", insieme ai propositi di mercato ordoliberali, fanno ipotizzare che AFD nel lungo periodo potrebbe dare vita ad una coalizione con la CDU/CSU. Un'occhiata all'Austria rivela che anche quando la musica di accompagnamento cambia, il neoliberismo con un nuovo accompagnamento di fiati è persino capace di radicalizzarsi.
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